Il trading nelle criptovalute può essere applicato tramite varie strategie. Nel mercato esistono parecchie piattaforme su cui operare, indipendentemente dagli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Nel trading si opera su una coppia di monete. Possono essere due monete volatili (es. ETH/BTC) o, nella maggior parte dei casi, una moneta volatile accoppiata a una stablecoin (es. BTC/USDT). È possibile fare trading anche tra due stablecoin o rispetto a monete fiat come l’euro.

Andiamo ora ad approfondire le tecniche utilizzabili nel trading con le criptovalute. Tengo a sottolineare che in questo articolo non ci sono consigli finanziari, ma solo informazioni tecniche sulle modalità di trading.

Trading Spot su exchange centralizzati

Il trading spot sulle criptovalute si riferisce all’acquisto e alla vendita diretta delle monete digitali stesse. A differenza del trading su contratti futures o derivati, in cui gli investitori speculano sul prezzo futuro di un’asset, il trading spot coinvolge transazioni in cui si scambia la criptovaluta.

Rispetto al trading sui Futures, non c’è rischio di liquidazione. L’utente rimane infatti proprietario della moneta finché non deciderà di venderla, a prescindere dal suo prezzo, anche se vale zero.

Le operazioni di trading vengono supportate da un grafico come quello di TradingView e da un orderbook dove è possibile visualizzare gli ordini a limite in corso.

Attenzione, perché il concetto di possesso di una criptovaluta nel trading spot è fuorviante. Sugli exchange centralizzati, sebbene si dica solitamente il contrario, non avviene il vero e proprio acquisto di una criptovaluta.

Infatti, sugli exchange centralizzati non avvengono transazioni on-chain, ma solo movimenti di algoritmi all’interno della piattaforma. Il possesso della moneta si concretizza solo nel momento in cui si trasferiscono le proprie criptovalute al di fuori dell’exchange verso un proprio wallet.

Le commissioni variano in base a parametri come il volume di trading, il capitale depositato sull’exchange o il possesso della moneta di riferimento come BNB o CRO. Più si soddisfano questi parametri, più basse saranno le commissioni.

Un utente con pochi capitali paga una commissione tra lo 0,1% e lo 0,5% per ogni transazione.

Exchange decentralizzati

Il processo è simile, ma con la differenza che l’utente è davvero il possessore della moneta e questa proprietà viene confermata sulla blockchain.

Il trading su exchange decentralizzati è generalmente più difficile, in quanto è necessario gestire un wallet esterno e i volumi sono più bassi.

Gli exchange decentralizzati di tipo AMM prevedono scambi di monete solitamente al prezzo di mercato. Ciò è valido con alcune eccezioni, poiché su alcuni exchange, come PancakeSwap, è possibile impostare ordini a limite.

Gli exchange decentralizzati possono anche essere dotati di un orderbook, come nel caso di WX Network. In questa situazione, gli ordini sono solitamente a limite.

Le commissioni corrispondono a quelle della rete e possono variare in base alla sua scalabilità in quel determinato momento.

Trading sui Futures

I contratti futures rappresentano un accordo per acquistare o vendere un’ammontare specifico di criptovaluta a un prezzo concordato in una data futura. Sono generalmente riservati a trader esperti con uno storico consolidato nel trading a spot per via dei maggiori rischi.

I contratti perpetual sono una variante dei contratti futures tradizionali, ma con alcune differenze chiave. A differenza dei contratti futures standard che hanno una data di scadenza specifica, i contratti perpetual non scadono mai.

Questo li rende una scelta ideale per i trader che cercano di evitare l’acquisto fisico dell’asset. Tuttavia, prevedono costi continui addebitati ogni otto ore, legati al Funding rate.

Si tratta di un tasso periodico che viene addebitato o pagato tra i trader long (acquistatori) e i trader short (venditori allo scoperto) di contratti perpetual. Questo tasso è destinato a mantenere il prezzo del contratto perpetual allineato al prezzo di mercato dell’asset sottostante.

I contratti futures consentono di controllare una quantità maggiore di criptovalute rispetto all’investimento iniziale, tramite leva finanziaria. Si tratta di uno strumento finanziario che amplifica i potenziali guadagni, ma anche le perdite. Maggiore è la leva, maggiori sono i costi applicati. Ma soprattutto, maggiori sono i rischi.

I trader possono trarre profitto sia dalle fluttuazioni al rialzo che al ribasso dei prezzi delle criptovalute, offrendo flessibilità nelle strategie. I trader possono decidere di applicare varie strategie:

  • Long (Acquisto): I trader aprono posizioni long quando prevedono un aumento del prezzo delle criptovalute.
  • Short (Vendita allo Scoperto): Questa strategia coinvolge la vendita di contratti futures con l’aspettativa che il prezzo delle criptovalute diminuirà.
  • Hedging: I trader possono utilizzare i contratti futures per proteggersi da potenziali perdite su investimenti esistenti in criptovalute.

In una transazione, si può operare in Cross, ovvero utilizzando tutto il capitale presente sul wallet, oppure in Isolated, utilizzando solo il capitale della transazione.

A differenza del trading spot, nei futures va considerato il prezzo di liquidazione o liquidation price. Questo livello di prezzo, una volta superato, porta alla liquidazione della posizione e alla perdita irrimediabile del proprio capitale.

Personalmente la piattaforma centralizzata per il trading sui futures che prediligo è Bybit mentre Binance Futures è bloccata in Italia. Fra quelli decentralizzati vanno segnalati DyDx e ApolloX ma queste ultime hanno dei volumi decisamente minori.

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